
Ogni anno a Palermo “accade” con l’arrivo delle stagioni calde, un fenomeno triste quanto becero.
Migliaia di ettari di macchia mediterranea ed altri esemplari vengono dati alle fiamme con dolo o con episodi fortuiti che minano la vivibilità dei centri abitati appena fuori la città, complice anche il clima con forti venti di scirocco.

(foto di Raffaele Franco Photography)
Questo fenomeno da sempre presente, è una vera e propria piaga, che talvolta rischia di estendersi anche alle vicine abitazioni, mettendo a rischio la popolazione e chi prontamente interviene per sedare gli incendi.
Quali precauzioni prendere o come comportarsi? Beh a questa domanda può essere applicata una buona dose di buon senso, o se preferiamo di senso civico, per iniziare. Evitare quindi quei comportamenti dannosi: come ad esempio evitare di abbandonare le cicche di sigaretta ancora accese vicino alle sterpaglie o alle zone boschive, oppure evitare i cosiddetti barbecue in zone inadeguate al sopracitato utilizzo.

(foto di Andrea Siino)
Per fortuna, sono stati immediati gli interventi di contenimento delle squadre dei Vigili del Fuoco, anche grazie all’ausilio degli aerei antincendio e dei corpi della forestale.
A questo punto sorge spontanea un’ultima domanda: quando impareremo a trattare meglio la nostra terra?
E’ una tematica attuale, visti i recenti benefici procurati dal lockdown, ma ancora di difficile comprensione e attuazione in quanto non è nostro costume prenderci cura di chi generosamente ci ospita.
La redazione di Lalapa con questo articolo vuole sensibilizzare i cittadini palermitani ad un corretto e civile comportamento: la natura e in particolare il nostro territorio, meritano un trattamento rispettoso, d’altronde i primi a giovarne saremo comunque noi!
Piè Lo Iacono