
Molti dei vostri nonni e padri ricorderanno un periodico color seppia con questo titolo suggestivo. Fondato nel lontano 1901 dal Cav. Luigi Consiglio Lo Casto, Il Bandolo ebbe vita travagliata com’è per ogni piccolo-medio quotidiano che, coraggiosamente, nuoti grazie solo ai propri mezzi nel mare dell’editoria palermitana.
L’inizio del secolo portò una ventata di ottimismo, e ovunque nacquero ebdomadari e riviste, sebbene per brevi periodi. Anche Palermo ebbe i suoi periodici, politici, satirici e culturali. Fra quest’ultimi v’era Il Bandolo, pubblicato dal 1901 al 1902, e poi dal 1981 al 1985 quando fu riesumato dal figlio del fondatore che ne trovò una copia in fondo a un baule in soffitta. Nella sua terza incarnazione grazie al nipote e omonimo, è uscito regolarmente dal 2007 al 2013, e ha ospitato nelle sue venti pagine articoli di cultura e poesie.
Ebbene l’editore Prof. Luigi Gianfranco Consiglio, già stimato docente presso il glorioso Istituto di Giornalismo di Palermo, sulle orme del nonno, domo ma non vinto dalla nota crisi economica, ha ibernato la testata di famiglia in attesa di tempi migliori, ma ha al contempo rinnovato Il Bandolo trasformandolo in un Centro Studi e Gruppo Editoriale, nonché in un’Associazione Culturale di Promozione Sociale di cui è il Presidente.
La sede del Bandolo è a Palermo. Un suo punto di forza è che si avvale delle migliori tipografie della nostra città, tutto “Made in Palermo”. Altre peculiarità sono la scrupolosità nell’Editing, l’impaginazione, il metodo classico di rilegatura, le copertine con pandette, la meticolosa distribuzione sul territorio designato, la tiratura controllata, l’imprinting del N° ISBN e quello della Regione Siciliana, nonché il deposito legale presso le Biblioteche Nazionali di Roma, Firenze e Palermo. A richiesta Il Bandolo offre altri servizi accessori, quali l’organizzazione di eventi di presentazione dei libri pubblicati (informazioni al 3281527131).
Il Gruppo Editoriale ha recentemente pubblicato un noir ambientato in città, “Tris di donne”, della scrittrice palermitana Saba Cloos, l’ultimo della prolifica giallista nostra concittadina. Saba ha creato una vera e propria saga che ha i suoi appassionati lettori, una serie di avventure di un giovane investigatore orientale figlio adottivo di palermitani, che si ritrova a indagare, col suo acume straordinario e le sue doti intuitive, sui misteri della nostra città. Storie appassionanti degne del miglior Montalbano e di Carofiglio, tutte ambientate nel capoluogo siciliano.
Provate a digitare “Tris di Donne – Saba Cloos” su google, e vedrete.
Con l’Agenzia Momo’s di Palermo (091 9770462), Il Bandolo ha iniziato una fortunata partnership nel settore della medialità (brochure, depliant, locandine, ecc.), e presto si arricchirà di due collane letterarie dedicate rispettivamente alla saggistica e al “reprint”.
Perché gioire di tutto questo? Cosa c’importa?
C’importa perché si tratta di un vanto della nostra città, un gioiello del microcosmo palermitano, che dal 1901 ha cercato di lasciare un segno, seppur piccolo e umile, nella nostra cultura.
Il fatto che un nostro concittadino, pur ostacolato dalle contingenze economiche che attanagliano tutti, non si sia arreso e abbia deciso di investire ancora sulla cultura e le arti nel suo piccolo àmbito, è segno di speranza.
La nostra città ha dato al Paese, in questi giorni, il suo XII Presidente della Repubblica, la più alta carica della nazione, e ciò è motivo di fierezza e orgoglio. Ma basti pensare anche a esempi più umili e piccoli, come Il Bandolo, per comprendere come Palermo abbia tantissimo da dare.
l bandolo della matassa, se mi si consente l’ovvio gioco di parole, è perseverare nelle proprie passioni, così da accendere un fioco lumicino in questa lunga notte, che ha avvolto non solo Palermo ma tutto il Paese.
Dunque, Il Bandolo è tornato. Viva Il Bandolo.