
Noi di LaLaPa ci battiamo da più di due anni su questo fronte: posteggiamo i posteggiatori.
Per sempre.
I famosi video col nostro Fabio Agnello, adesso inviato de Le Iene, e le nostre iniziative come quella degli adesivi da apporre su auto e moto, sono tra le tante proposte che la Palermo stanca dei soprusi ha avanzato per sensibilizzare i cittadini.
Ma la strada è ancora lunga.
Negli ultimi tempi le news sulla loro arroganza, tanto causa quanto conseguenza di un dominio quasi incontrastato, vanno aumentando.
È notizia di due giorni fa che fuori dalla discoteca Reuse, in via dell’arsenale, una decina di giovani, che avevano posteggiato davanti il locale, si sono ritrovati le auto gravemente danneggiate, con finestrini rotti e portiere scassinate, derubati di quanto avevano dentro.
La questione dei posteggiatori emerge perché tre dei ragazzi hanno dichiarato che, rifiutandosi di pagare questo pizzo ufficioso che tutti ben conosciamo, si sono sentiti rispondere dai parcheggiatori: “altrimenti non siamo responsabili di ciò che succede alle auto”.
Detto, fatto.
Come dire: “siamo noi la cura per il male che noi stessi creiamo, e ora ve lo dimostriamo. Non pagate? Peggio per voi”.
Le vittime di questi atti orrendi che sanno di ritorsione sono andate a denunciare alla questura il furto di documenti, contanti ed effetti personali, anche se la nauseante e vischiosa sensazione di impotenza di fronte a un male incontrastato, difficilmente andrà via.
Ma noi di LaLaPa ci occupiamo anche della Palermo che ci piace, cioè del bello e della legalità, non solo dei suoi problemi, ed è per questo che, proprio su questo stesso fronte, siamo felici di poter dare una buona notizia.
In continuità con la “guerra” ai posteggiatori che da mesi le forze dell’ordine hanno iniziato, nel quartiere di Brancaccio sono stati fermate e multate undici persone, tra i 24 e i 62 anni, mentre si facevano pagare il parcheggio.
Già due settimane fa, altre undici persone, tra i 35 e i 64 anni, erano state multate durante il loro “turno di servizio” nel centro della città, tra la Cala e il Massimo, così come diversi altri “lavoratori” nel mese di settembre.
La strada è ancora lunga e costellata di episodi amari come questo che vi abbiamo raccontato, ma non mancano le battaglie vinte che ci fanno sperare nell’esito finale, ed è questo ciò che conta.