
Amici, sono qui con Ottavia Rowlands, cantante e frontwoman dei Nova, gruppo emergente nella scena musicale palermitana! Come scrittore, sono sempre felice di incontrare altri artisti, e credo che i Nova, come artisti, abbiano tanto da dirci. Ottavia, parlaci un po’ di te e di questo progetto! Quando è nato? Da dove è tratto il nome “Nova”?
Ciao a tutti! Allora, il progetto è nato ad aprile 2016 per volere mio e di Horace, compositore e batterista della band, il quale volle che lo affiancassi in questa avventura. Entrambi abbiamo voluto iniziare a creare qualcosa di nostro e sfruttare le reali potenzialità che ci appartengono senza vincoli. Il nome nasce dal latino per indicare, appunto, qualcosa di “nuovo”, “diverso” dal solito. Fabio Lacca (chitarra) e Alessandro Basso (basso) hanno, poi, deciso di far parte del progetto con nostro immenso piacere.
Anche Ottavia Rowlands è nome d’arte, vero? E si può dire frontwoman oppure ho partorito una scemenza?
Ahahah, non sbagli. Si dice proprio così! Ottavia è un nome d’arte, da dove nasce ci sarà modo di scoprirlo in futuro.
Dicono di voi che proponete una forma particolare di Alternative Metal. Dicci se ciò corrisponde al vero e in quale stile vi rivedete.
Il nostro genere è sicuramente una sfumatura del metal, ma non vogliamo etichettarci in uno stile. La novità è proprio questa.
Voi siete giovanissimi ma ciascuno di voi, ogni singolo membro della band, ha un bel bagaglio alle spalle, una “gavetta” come si suol dire.
Esatto. Ciascuno di noi ha anni di esperienza alle spalle, esperienza che ci ha portati ad aver bisogno di creare qualcosa che ci rappresentasse di più.
Siete giovanissimi dicevamo, non solo singolarmente ma come gruppo. Eppure, questo gruppo così recente sta già facendo parlare di sé per i tantissimi download delle vostre canzoni! Come vi fa sentire questo? Ve lo aspettavate?
Questo è motivo di grande orgoglio per noi! Dopo meno di un mese abbiamo raggiunto e superato i 2000 download. Non ce lo aspettavamo e ci rende immensamente soddisfatti.
Quali argomenti scegliete di trattare di solito? E cosa pensate di poter dare ai vostri ascoltatori? L’arte può dare un contributo niente affatto piccolo a chi la apprezza, io come scrittore lo so bene.
I temi trattati nei nostri testi, che io stessa scrivo, sono a sfondo sociale. Chi ci ascolta può ritrovarsi nei versi o nelle melodie. Ciò che ci auguriamo di trasmettere è l’emozione di un’esperienza condivisa, di un momento di vita che ciascuno di noi può vivere, e il messaggio che, in ogni circostanza, la vita vale la pena di essere vissuta.
Quali sono i vostri futuri progetti? Avete concerti o tour nell’immediato?
Al momento stiamo lavorando ai prossimi brani che saranno contenuti nel nostro primo album e poi partiremo con le prime date che, spero, ci porteranno lontano.
Un consiglio a chi, come voi, vuole fare musica.
Non mirate al successo, abbiate l’umiltà di amarla e di farla per bene. Sarà lei a premiarvi.