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Villa Zito riapre le porte alla città di Palermo e si trasforma in una grande pinacoteca

Quattro secoli di storia dell’arte, che vanno dal Seicento al Novecento, in una mostra con tre mila opere. Inaugurata il 20 giugno dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella storica dimora saranno fruibili al pubblico le opere più rappresentative della collezione pittorica della Fondazione Sicilia, da Salvator Rosa e Mattia Preti a Renato Guttuso e Mario Schifano, passando per Catti, Lojacono, Sironi, De Pisis, Carrà. E alcune perle, come le collezioni dedicate a Ettore De Maria Bergler e Pippo Rizzo. Dopo un restauro durato 18 mesi e una spesa di 5 milioni di euro, riapre le porte su circa mille metri quadri di sale espositive, disposte su tre piani, più una sala multimediale.villazito-googlemaps

“Doniamo a Palermo e all’Italia intera un altro luogo dedicato all’arte e alla cultura”, dichiara il Professor Giovanni Puglisi, Presidente della Fondazione Sicilia, che precisa: “Con la riapertura di questo edificio completiamo il circuito degli spazi espositivi della Fondazione, un circuito che si è aperto con il restauro di Palazzo Branciforte, firmato da Gae Aulenti, e che oggi, a distanza di tre anni, si completa con quello di Villa Zito”.

l percorso espositivo si apre al primo piano, con la pittura del Seicento, seguita da quella del tardo Seicento e dei vedutisti settecenteschi. L’Ottocento è rappresentato dai protagonisti della grande pittura di paesaggio in Sicilia, (Francesco Lojacono, Antonino Leto, Michele Catti) e dalle opere di Ettore De Maria Bergler, noto per essere stato il principale decoratore del Teatro Massimo, donate alla Fondazione dagli eredi. Al secondo piano trovano spazio i dipinti della donazione Alesi-Cuccio Cartaino e le raccolte del Novecento, con autori del peso di Mario Sironi, Filippo De Pisis, Ottone Rosai, Carlo Carrà, Arturo Tosi, Ugo Attardi, Fausto Pirandello e Mario Schifano. Riguardo all’esperienza siciliana del Novecento, la presenza dominante è quella di Renato Guttuso: tra i quadri in mostra c’è anche la celebre” Eruzione dell’Etna”, realizzata dopo la terribile colata lavica del 1983, dove il paesaggio appare come trasfigurato in una sorta di visione infernale.

Al piano terra, in uno spazio studiato appositamente per esporne la ricca collezione, si trovano infine le opere di Pippo Rizzo, insigne futurista, donate alla Fondazione dalla figlia Alba.

Villa Zito si trova in via Libertà 52 a Palermo.

ORARI DI APERTURA:

• martedì, giovedì, sabato e domenica > 16:00 – 20:00

• mercoledì e venerdì > 10:00 – 14:00

COSTI DEL BIGLIETTO:

Intero: € 5,00

Ridotto: € 3,00 (over 65, under 25, studenti universitari, gruppi di almeno 25 persone, per i possessori della PMO Card)

Gratuito: disabili + accompagnatore se indispensabile, minori di 18 anni, giornalisti, guide turistiche, scolaresche“

Un po’ di storia:

Villa Zito. – Situata a Palermo in Viale della Libertà 52, prende il nome da uno degli ultimi proprietari della dimora, il commerciante di agrumi Francesco Zito Scalici, che acquistò l’edificio nel 1909. La villa ha però un’origine ben più antica: il Villabianca, infatti, riporta che la “casena” fu fondata da Gaspare Scicli intorno alla prima metà del Settecento. Nella seconda metà dello stesso secolo fu acquistata da Antonio La Grua, principe di Carini e in seguito, nel 1787, passò ad Antonio La Grua Talamanca e Branciforte, la cui madre Lucrezia, era figlia di Ercole Maria Branciforte, principe di Butera. La villa era fabbricata su due elevazioni: pianterreno e piano nobile; adiacente al corpo principale e accessibile attraverso apposite aperture era la cappella; quest’ultima era decorata con architetture dipinte realizzate nel 1762. Il distico ancora apposto sul portale d’ingresso che recita: “Hinc lites, strepitus, curae, hinc procul ite cadentes; hic reparent animos otia, rura, quies” (Restino lontane le liti, gli strepiti, gli affanni; qui diano riposo all’animo la pace, le campagne, la quiete) rispecchia il carattere “villereccio” della dimora. I principi di Carini, infatti, la acquistarono sulla scorta di una moda sempre più diffusa tra i nobili del periodo, quella cioè di possedere un rifugio posto al di fuori delle mura cittadine ove soggiornare nei periodi più miti dell’anno. L’aspetto attuale dell’immobile è frutto dell’intervento attuato nel primo quarto del XX secolo dall’architetto Michele La Cavera; questi, infatti,villazito1 fu incaricato da Francesco Zito di abbellire la propria residenza secondo il nuovo gusto imperante. Il risultato fu una maestosa ed elegante dimora di stile classicista cinquecentesco: il prospetto, rifatto con corsi bugnati, presenta aperture a edicola sottolineate da decorazioni e termina con terrazze laterali. Agli stessi anni risalgono le decorazioni a tempera dei soffitti a volta, sia del piano nobile sia del pianoterreno, alcuni in stile floreale, altri di ispirazione neoclassica, altri ancora caratterizzati da uno spirito eclettico. Al 1926 si data il passaggio della proprietà della villa al Banco di Sicilia; l’istituto di credito, che nel corso degli anni ha utilizzato l’edificio con diverse destinazioni d’uso, nel 1981 si è dedicato a una risistemazione dell’edificio finalizzata a una prestigiosa sede ove rendere fruibili al pubblico le collezioni artistiche. La Fondazione Banco di Sicilia, oggi Fondazione Sicilia, nel dicembre del 2005 ha acquistato la villa, predisponendo successivamente il restauro e la risistemazione dell’edificio a pinacoteca. Gli spazi espositivi, preordinati dal nuovo progetto, sono dedicati alla conservazione e all’esposizione al pubblico delle collezioni pittoriche di arte antica e di pittura dell’Ottocento e del Novecento e di una selezione di opere grafiche di proprietà della Fondazione. Gli ambienti del primo piano sono, inoltre, particolarmente idonei a ospitare mostre temporanee.

Ago 9, 2015Alessandra La Marca
Balletsronomy - fra danza e astronomiaRitorna la serata "A spasso sui tetti di Palermo"
Alessandra La Marca
Gallery10 years ago L'Arte a Palermo, Piazza Marina1,409
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