
La foto della mia bella Palermo è una foto un po’ vecchia
Vecchia non perchè in bianco e nero ma per la storia e la cultura
Vecchia perché il settore più antico,quello primario,siamo noi con le nostre origini.
È una foto che a dirla tutta fa venire un po’ di fame
Dalla tavola calda al cannolo,dal panino con la milza alla sfinge di San Giuseppe
Insomma,la dieta a Palermo è come la democrazia in Iraq.
La cosa che mi piace di questa foto è che si trova in un’isola
Già, la Sicilia non è solo un’isola ma è anche isolata
Sembra quasi che l’Italia abbia solo 19 regioni
Perché gli stessi italiani discriminano i loro concittadini con il termine “terroni”,
Questa è un’usanza nata dai romani che definivano i popoli con culture diverse ” barbari”;
Ebbene sì, siamo “barbari”, perché parliamo solo in dialetto ed il congiuntivo è un optional
Siamo ” barbari ” ,perché da noi regna l’ingiusto,
L’ingiusto che non è nemmeno un qualcosa di nostro
Ma è cosa nostra;
Non siamo barbari,però,quando il popolo italiano il 23 Maggio ricorda i giudici Falcone e Borsellino
Non siamo barbari nemmeno d’estate,perché il nostro mare ce lo invidiano tutti.
Ma la foto della mia bella Palermo sono soprattutto i palermitani,
Siamo un popolo bizzarro fatto di altruismo misto al menefreghismo
Un popolo che si lamenta degli immigrati ma sa dove comprare la droga
Un popolo con giovani, come me,che vogliono in futuro più roseo
Che più che un ambizione sembra un’utopia.
Più vivo Palermo e più non capisco se ci sono più persone valide che pregiudicati o più spacciatori che poliziotti,
Rimango con questo dubbio cosi come non so se buttare la mia foto.
Nell’incertezza lo faccio e allo stesso tempo me ne pento.
Subito dopo mi viene un’idea,vado a Monte Pellegrino e ammiro il panorama
E pensare che tutto questo c’è a Palermo:
Ogni singolo difetto e pregio di una città che nonostante tutto non si arrende e combatte ingiustizia e pregiudizio.
Così istintivamente prendo la Canon e inquadro il panorama.
La foto della mia bella Palermo stavolta è a colori
A colori perché mi serviva il blu per il mare,il verde per gli alberi,l’arancione per l’arance degli albari ed il giallo..per le panelle ovviamente
A colori perché io bianco e il nero erano insufficienti per la mia città
A colori perché Palermo non è solo un quadro antico di pregiudizio e tradizioni ma anche di speranza.