La fantasiosa mente dell’artista racconta delle vicissitudini del nostro caro Harry in giro per Palermo. Si inizia una mattina con la sveglia che suona, due differenti suonerie lo destano:
- Sale sale, se mi cercate non mi trovate;
- E’ arrivato l’arrotino.
Si veste del suo mantello e dei suoi abiti (poco babbani, dobbiamo dire) per andare agli allenamenti di Quidditch. Esce di casa con qualche difficoltà (pure lui che ha una casa con una persiana proprio di fianco a un bellissimo parcheggio sul marciapiede), infatti non potendo utilizzare la magia fuori la scuola, sguscia fuori e si sporca il bel mantello ripulendo alla perfezione però, la fiancata della macchina. Si dirige al garage alza la saracinesca che ha in bella vista “Lasciate libero lo Scarrozzo – anche di notte”, chissà per quale motivo leggendo questa taumaturgica frase, nessuno si arrischia a parcheggiare. Harry entra nel garage e prende la sua scopa, in un batter d’occhio monta in sella alla sua Nimbus 3000 truccata e via su, vola via, ma guardando di sotto si accorge di una cosa: l’unica cosa a muoversi è lui, sia in alto sia in basso. Volando proprio sopra viale regione siciliana vede quelle tre corsie assolutamente piene di auto bloccate. TRE corsie? Scende in picchiata, era certo di ricordare che le corsie fossero due, beh è proprio così ma in effetti ogni giorno a Palermo quella terza corsia, elevata in molti paesi a corsia d’emergenza, non è altro che una normale corsia, in barba a chi possa avere un emergenza, o a chi entra nel viale dagli svincoli. E così boom, un pantano di auto l’una sopra all’altra, persone che inveiscono con formule magico/dialettali su motorini e altre auto che “s’infilano”, chi cerca di entrare nella corsia centrale , chi vuole rimanere imperterrito nella corsia d’emergenza (perché di là non lo smuove nessuno), e così tutto bloccato per tutti gli svincoli. Il nostro eroe non si arrende e continua la sua folle corsa alla ricerca del Vigile Silente, percorre tutto il viale ma niente, poi capisce non è ora, sono solo le otto quasi, mancano pochi minuti e forse arriveranno.
E così dopo pochi istanti li vede che escono con i loro furgoni, sicuro che ognuno massimo in due vengano lasciati nei punti nevralgici della città e della periferia. Ma il piccolo mago non si rende conto di come funziona Palermo senza la sua fedele amica Hermione che gli dice come realmente vadano le cose,ed è proprio mentre sta pensando a lei che la vede lì alla fermata dell’autobus che aspetta, rassegnata, il nottetempo in ritardo ancora. Un’altra picchiata verso la sua amica e la fa salire, senza casco.
Un mezzo giro e riprende il volo dalla rotonda del motel Agip fino a piazzale Giotto e poi più su ed è da lì, si proprio dall’alto, li ha proprio visti, sono vigili sul ponte di viale Lazio, ma che fanno?! come mai sono in tre? no anzi quattro!! stanno ‘discutendo’, non sembrano tanto silenti! vira verso il centro e in più incroci o lì davanti quel mercatino, vede tanti altri vigili che parlottano tra loro. Hermione ha già capito cosa sta pensando e gli spiega: è del tutto normale, i vigili, che latitano nella periferia e in quella trazzera chiamata viale regione, quando li trovi, li trovi solo nelle zone centrali di palermo che si riuniscono in piccole comunità di 3 o più, pronti e disponibili, gli uni con gli altri, alla chiacchierata giornaliera … guai a te se provi a farglielo notare, ti controlleranno dalla testa ai piedi e nessun vuole o può permettersi questi controlli, noi per primi che siamo senza casco. Il Vigile Silente non è che lo specchio del palermitano medio, che si fa sempre gli affari propri e, solo quando deve lamentarsi, pensa di essere nella ragione assoluta, ma guardando nel proprio intimo sa di non esserlo ed entra nel circolo vizioso del silenzio e dell’omertà.
Il nostro piccolo mago, dopo tre quarti d’ora, arriva finalmente al campo, gli allenamenti sono già iniziati ma si consola al pensiero della pasta cu fuinnu che lo aspetta a casa.
‘Basta che la pancia è piena, sinni futti puru iddu’.
